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La vittima di stalking di Manuale d’amore è Giletti

8 Mar

Una recensione indignata di Manuale d’amore arriverà presto su questi schermi. Intanto mi preme segnalare una curiosità trapelata sul settimanale Oggi. Nell‘episodio sullo stalking, il personaggio del giornalista tormentato interpretato da Carlo Verdone si è ispirato a un volto noto ben preciso.

Non è un anchorman qualsiasi di La7, come si vede sul grande schermo, ma un popolare conduttore della domenica pomeriggio: Massimo Giletti. Quest’ultimo, l’estate scorsa, aveva non a caso rilasciato diverse interviste sul tema, tra cui una a Il Fatto Quotidiano di cui ripropongo uno stralcio:

“Quando esco di casa, quando cammino, mi guardo alle spalle per controllare se c’è qualcuno che mi sta osservando. Oramai convivo da tempo con l’ombra di questa persona che ha proiettato su di me tutte le sue ossessioni morbose. Sono arrivato al punto che ho detto ai miei fratelli, se dovesse succedermi qualcosa, di consegnare alle forze dell’ordine i dati di questa persona. Ha costruito una vita parallela con me. Lei nella sua mente distorta mi ha ‘sposato’. Viene sotto casa mia a volte, frettolosa consegna al portiere le buste della spesa, dicendogli: ‘Fabrizio, le consegni a mio marito Massimo che è su, io devo scappare al lavoro’. Negli acquisti provvede a tutto: dai prodotti intimi per uomo e donna, a frutta e verdura, gelato compreso. Io non tocco nulla di quello che mi porta, me ne guardo bene, non vorrei ci fosse dentro del veleno. Spesso sono prodotti ricercati. Fa parte di una categoria importante. L’ho conosciuta durante un’occasione pubblica. Ma, se vi dicessi chi è e cosa fa, non ci credereste. E’ un ‘nome’ più di questo non posso dirvi”.

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Carlo Verdone, Dottore in ‘mitomania dei media’

22 Feb

La laurea honoris causa in Medicina, Carlo Verdone, se l’è meritata tutta. Perché se c’è uno che si è rivelato un luminare, in materia di fobie e patologie dell’inconscio, è lui, con i suoi personaggi macchiettistici e pieni di idiosincrasie.

Un mese fa ho avuto l’onore di vederlo al Bifest, in cui ha tenuto una lezione di cinema aperta al pubblico. Verdone si è fermato a discettare per ben due ore e, anziché dare un freno alle domande dei presenti, è sembrato quasi incitarle. Al di là del suo mestiere di regista e attore, Verdone resta uno degli osservatori più acuti del contemporaneo, vista la critica sociale che accompagna ogni sua interpretazione e intenzione artistica.

Per questo non è un caso che in Manuale d’amore 3 racconti un altro fenomeno molto attuale, che è quello dello stalking. Lui stesso – in quanto personaggio strafamoso – si definisce “terra d’invasione”, da parte di donne che gli fanno la posta sotto casa, lo chiamano al cellulare e gli domandano “perché Laura Chiatti sì e loro no”. Lui si limita a prendere precauzioni ma, a differenza di colleghi che conducono vite da incubo, non rinuncia a veder gente per colpa di “qualche sciroccata”.

Il suo personaggio del film, Fabio, è un anchorman della tv perseguitato da una “pazza” (Eliana alias Donatella Finocchiaro, da me amata in Sorelle Mai di Bellocchio). La sua vita procede tranquilla, gonfia di potere, fino a quando a un ricevimento a bordo piscina – mentre sta parlando con un pezzo grosso della televisione – viene spintonato violentemente in acqua con il suo interlocutore. La situazione degenera fino a quando il telegiornalista non avrà un malore in diretta, causato dalle pressioni della stalker, e non riuscirà più a lavorare. Un giorno ai microfoni sbaglia, al punto di dire Obama Bin Laden anziché Osama. Ecco come Verdone commenta il fenomeno sul settimanale Oggi: Continua a leggere